Infine, ha inciso la ricerca di un personaggio molto meridionale e materico che aiutasse il protagonista principale, Benedetto, e inizialmente figurato in una matrona napoletana grassoccia. Quel personaggio è diventato poi zia Gilda con la sua cultura fortemente religiosa impregnata, però, di una fede molto personale.
Il titolo potrebbe dare la sensazione di un manifesto politico di coming out, dice Luca Marola. Eduardo precisa che è stato pensato da Colomba Rossi che, insieme a Massimo Carlotto, dirige la collana Sabot/AGE per Edizioni e/o. È un titolo di sintesi perché per la coscienza certi pudori non servono a nulla. La vergogna è la paura di un giudizio troppo grande, quello di Dio che corrisponde al giudizio del mondo. La vita è fatta di menzogne, gli esseri umani sono divisi tra apparire ed essere. Bisogna credere nella ricomposizione della reale natura dell'individuo anche attraverso nuove possibilità. Il titolo vuole indicare il passaggio dalle tenebre alla luce, alla libertà.
Le inutili vergogne è un romanzo stratificato di vicende e significati. L'architettura complessa intorno a personaggi bizzarri e numerosi, ai temi dell'omosessualità, del finto perbenismo, del rapporto con la religione affonda in una storia di identità sul corpo e sull'anima.
Le questioni sono delicate e Savarese smorza l'atmosfera assorta con qualche buffo aneddoto e battuta.
Il primo freddo, dopo qualche settimana di temperature miti, mi arrossa le mani e sono costretta infilarle nelle tasche del cappotto, ho dimenticato i guanti. Sulla strada di casa ripenso a questo bell'incontro che mi ha lasciato molta curiosità. Le inutili vergogne allunga la mia lista dei libri da leggere assolutamente.
http://littlemissbook.blogspot.it/2014/11/incontri-eduardo-savarese.html#more
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